Matrimonio finito a causa di entrambi: si può chiedere l’assegno di mantenimento?

Oggi parliamo di assegno di mantenimento in caso di responsabilità di entrambi i coniugi nella fine di un matrimonio.

Tempo fa divorziare non era così semplice.

Tra la separazione, ottenuta dopo svariati anni se giudiziale (quindi non consensuale e bonaria) e il vero e proprio divorzio, intercorrevano altri 3 anni.

Ora, senza la presenza di figli o in presenza di figli maggiorenni ed economicamente indipendenti, tutto si risolve in pochi mesi e in un atto amministrativo in cui il Tribunale funge da supervisore.

Sono molteplici le ragioni che spingono una coppia o i coniugi a lasciarsi e posso solo fare alcuni esempi:

  • per problemi economici,
  • per gelosia,
  • per infedeltà,
  • per depressione,
  • per incomprensione,
  • per la prole.


Molto spesso i figli minori, seppur amati e voluti, diventano comunque oggetto di trattativa. E’ brutto dirlo ma purtroppo è così: ognuna delle parti (madre o padre) vorrà l’esclusività della potestà o, al contrario, la vorrà rifuggere.
Fortunatamente gli interessi a volte egoistici dei genitori sono mediati dal Giudice Tutelare e dal P.M.
Molte madri, seppure abili al lavoro, seppure giovani, per educare e vigilare i figli, rinunciano alla loro
indipendenza e diventano o restano casalinghe. Quando tale dipendenza dal coniuge risulta frutto di speculazione economica; va evidenziato se la madre, unitamente al padre, ha contribuito a disfare l’equilibrio famigliare e il rapporto con l’altro coniuge.


Ebbene, la Cass. civ., 21 dicembre 2017 n. 30746, sostiene che :

“Quando la convivenza diventa impossibile e il giudice di merito abbia addebitato la rottura a entrambi, la moglie non può pretendere la corresponsione di un assegno di mantenimento dal marito.”. 


Ogni caso sicuramente è a sé, ma è bello vedere che i principi di giustizia ed equità vengono espressi, seppur in delicate e precarie situazioni famigliari.
In sostanza, le mogli, donne o compagne che sfruttano i figli per essere mantenute e che hanno responsabilità nella disgregazione del nucleo, non hanno il diritto di chiedere alcunché per se stesse.

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