Si può licenziare attraverso WhatsApp?

Voglio parlarvi di una sentenza estiva di un giudice di Catania che ha sollevato non pochi dubbi riguardo ad un licenziamento.

Il fatto

Una dipendente di una agenzia viaggi di Catania si è vista recapitare un messaggio su whatsapp del suo datore di lavoro in cui quest’ultimo le scriveva che sarebbe stata licenziata.

Sentenza

Secondo il giudice, il fatto che la donna avesse impugnato, e cioè fatto un ricorso contro il licenziamento, significava che tale messaggio non solo dava prova della avvenuta ricezione (quando riceviamo e leggiamo i messaggi di whatsapp le due spuntature si colorano di blu – sono, come tutti sanno, quei due piccoli segni a forma V che compaiono a destra di ogni messaggio) ma anche che lo scopo era stato raggiunto dal datore di lavoro: comunicare ad un dipendente in forma scritta,(questa l’unica modalità prevista dalla norma), il suo licenziamento.

Il datore di lavoro non ha utilizzato un mezzo classico di comunicazione ( raccomandata, pec, fax ecc) ma un semplice messaggio gratuito del più attuale e conosciuto social e gli è andata bene.

Conclusioni

Mi chiedo se a volte il progresso, o meglio, l’evolversi di tali mezzi di informazione e di conoscenza attraverso i social, permetta di difendersi adeguatamente.

Mi chiedo anche cosa sarebbe successo se la dipendente avesse ignorato il messaggio e lo avesse cancellato invece che precipitarsi a fare causa.

Ci stiamo avvicinando a sistemi di informazione che limitano i contatti personali, e con i quali possiamo esprimere un comando o una volontà solo essendo connessi… è bello da un lato ma dall’altro spaventa pensare che con tali ritmi tutto si risolverà senza più nessuna udienza, senza più bisogno di un avvocato in carne e ossa perché noi diventeremo inutili per molti versi…

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