Sto seguendo un caso nel quale un errore del Giudice, se tutto va bene, porterà un vantaggio economico alla parte che rappresento.
Un mio cliente si è visto notificare un decreto ingiuntivo da una Banca che pretendeva il pagamento in solido con un fideiussore (colui che paga in caso non pagasse il debitore principale) di circa 400 euro, mentre nello stesso atto chiedeva al fideiussore circa 80 mila euro.
Il Giudice, concedeva la provvisoria esecuzione del decreto dichiarando il debito in solido per cui imputandolo anche al mio assistito, cadendo in un grossolano errore ma più che scusabile perché senza conseguenze lesive.
Quando si parla di errore dei magistrati, ci si chiede anche quale sia la loro responsabilità nei casi in cui deve essere loro attribuita.
Per contemperare l’esigenza di applicare la normativa a tali soggetti senza comprometterne l’autonomia e l’indipendenza, ci sono stati svariati progetti normativi che hanno portato alla Legge n. 18/2015 dopo la sentenza di condanna all’Italia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea perché nel nostro Paese non esisteva alcuna responsabilità del magistrato nel caso quest’ultimo sbagliasse sull’interpretazione di norme di diritto o sulla valutazione di fatti e prove o incorresse in violazione palese del diritto.
Le ipotesi in cui può essere chiamato a rispondere sono quelle di dolo ( volontà di creare il danno) e colpa grave.
La colpa grave è prevista in questi casi :
1- la manifesta per cui evidente violazione della Legge nonché del diritto dell’Unione Europea,
2 -il travisamento del fatto o delle prove,
3 – l’affermazione di un fatto che assolutamente non esiste o viceversa la negazione di un fatto che assolutamente esiste,
4 – l’emissione di un provvedimento che limiti la libertà personale o reale di qualcuno fuori dai casi previsti dalla Legge o senza motivazione.
Esiste anche responsabilità nel caso di diniego di giustizia che dà luogo a responsabilità civile che si configura in caso di ritardi, rifiuti od omissioni nel compimento di uno o più atti di ufficio.
Il cittadino che ha subito un danno ingiusto a causa del magistrato dovrà agire, tramite l’apposita azione, esclusivamente nei confronti dello Stato, il quale potrà rifarsi sul giudice responsabile.
Quanto alla misura della richiesta economica al magistrato, la somma risarcitoria non può essere superiore alla metà di quanto prende il magistrato stesso in un anno.